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Replica allo scaricabarile delle Ostetriche CTO Iglesias

Replica allo scaricabarile delle Ostetriche CTO Iglesias

Prot. 00037/2017 – Carbonia Iglesias,  lì 16 FEBBRAIO 2017

Al Direttore ASSL Carbonia, d.ssa GIUA

Alla Presidente Collegio Ostetriche Ca-Or

Oggetto: su nota ostetriche CTO Iglesias ASSL Carbonia “trasporto e sterilizzazione ferri chirurgici”

 

Gentili SS.LL. in indirizzo, con malcelato stato d’animo sono a significarVi quante segue.

La circostanza per la quale le ostetriche siano “costrette al trasporto ed alla sterilizzazione dei propri ferri chirurgici” corrisponderà certamente al vero.

Altrettanto corrispondente a veridicità è l’evidenza che in luogo delle ostetriche non devono essere gli infermieri a compensare le carenze dell’organizzazione e i disservizi che ne conseguono. In tal senso, mi appare superficiale e azzardata l’analisi proposta sui fatti con la conclusione che la dotazione organica infermieristica sia sufficiente all’incombenza segnalata.

Non lo possiamo accettare per tre ordini di fattori:

  • L’autonomia di una professione si esplica senza ledere la dignità di un’altra professione di pari rango intellettuale e contrattuale
  • Al trasporto e alla sterilizzazione deve provvedere il personale oss
  • Nella situazione rappresentata, le ostetriche sia dipendenti di una azienda sanitaria che iscritte all’ordine professionale, possono contestare e far accertare nelle sedi opportune l’assegnazione di mansioni improprie, senza chiamare in causa collaboratori professionali sanitari infermieri.

E’ inoltre da dire lo “sforzo fisico notevole per poter assolvere al trasporto dei cesti dei ferri chirurgici”, non si risolve scaricando ad altri l’incombenza,  il peso resterebbe il medesimo, ma assumendosi anche la responsabilità di certificare con la procedura di cui all’art. 20 del d.lgs 81/08 punto 1 e punto 2 lettera e) la violazione di diritti-doveri nell’ambito della sicurezza e della prevenzione sul lavoro, e coinvolgendo conseguentemente la parte deputata: il datore di lavoro.

Sarebbe stato auspicabile un fronte interprofessionale comune, formale e sostanziale, perché a godere dello stato di disorganizzazione sono tutti coloro che con il “divide et impera” governano i processi assistenziali consapevoli delle difficoltà dei dipendenti di riferimento di poter incidere nel superamento delle criticità come quelle in trattazione. Si è persa una occasione?

Ciò detto, ci rendiamo sin d’ora disponibili a collaborare soprattutto con l’ordine delle Ostetriche per individuare percorsi idonei al superamento della circostanza segnalata, nel rispetto dei rispettivi profili professionali ed avendo come controparte ed interlocutori l’azienda ATS Sardegna e l’ASSL Carbonia.

Il presidente IPASVI Carbonia Iglesias Graziano Lebiu

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