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Infermiere doppiolavorista condannato a restituire 24.284 euro

Infermiere doppiolavorista condannato a restituire 24.284 euro

Per cinque anni ha fatto il doppio lavoro (retribuito): infermiere al Maggiore e all’Avis di Carpi, senza aver ottenuto alcuna autorizzazione da parte dell’Azienda ospedaliera, di cui era dipendente, ma soprattutto presentando una serie di certificati medici. La Corte dei conti l’ha condannato a pagare 24.284 euro di risarcimento al Maggiore. Le Nessuna opera di bene durante i giorni di riposo o ferie. Lui, ormai ex infermiere professionale del Maggiore, per cinque anni ha fatto prelievi all’Avis di Carpi intascando lo stipendio senza aver mai chiesto l’autorizzazione per lavorare all’esterno dell’ospedale, ma soprattutto presentando diversi certificati medici per poter prestare servizio nell’associazione modenese.

Una serie di assenze dal Maggiore che nel 2014 l’avevano fatto finire sotto inchiesta per truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione, poi l’anno successivo la decisione di patteggiare la pena: 10 mesi e 300 euro di multa. Ora, però, è arrivata anche la Corte dei conti di Bologna a battere cassa, condannando l’infermiere a pagare un risarcimento di 24.284 euro a favore dell’ospedale.

Tra danno erariale e da disservizio la procura regionale aveva chiesto quasi il doppio all’ex dipendente del Maggiore, ma resta il fatto che i giudici contabili non hanno dubbi: al di là della finta malattia, il paramedico non ha mai chiesto – così come prevede la legge – il permesso all’Azienda ospedaliera per potere anche prestare servizio all’Avis di Carpi tra il 2009 e il 2014. Un doppio lavoro che nel febbraio 2015 è anche costato all’infermiere il licenziamento in tronco dal Maggiore.

Erano stati i carabinieri del Nas a inchiodare l’uomo, fino a quel momento in servizio al Centro prelievi dell’Azienda ospedaliera parmigiana. Più o meno lo stesso lavoro per cui l’infermiere era stato «ingaggiato» dall’Avis modenese. Peccato, però, che non avrebbe potuto svolgere contemporaneamente le due professioni.

Da parte sua, la difesa dell’infermiere ha eccepito davanti alla Corte dei conti, oltre a un problema di prescrizione, il fatto che non ci fosse alcuna malattia inventata, essendo i problemi di salute dell’uomo legati a un infortunio sul lavoro del settembre 2011. Secondo i legali, inoltre, l’ex dipendente del Maggiore «non avrebbe percepito alcuna indennità di malattia», e men che meno gli 11.785 euro lordi contestati dalla procura della Corte dei conti: una cifra che invece l’infermiere avrebbe versato per chiudere la sua vicenda giudiziaria con il patteggiamento.

Tutte eccezioni rigettate dai magistrati bolognesi. Che si rifanno al patteggiamento dell’uomo: «In tal senso – scrivono i giudici – appare evidente il dolo del convenuto che emerge proprio dalla predetta sentenza, la quale, pur non facendo stato nel presente processo contabile, è a tutti gli effetti equiparata a una sentenza di condanna, e come tale indice di una preordinata dissimulazione dell’attività extra istituzionale, priva di autorizzazione, all’amministrazione di appartenenza».

Secondo la Corte dei conti, la responsabilità dell’infermiere è evidente. Ma la cifra che l’uomo deve versare va ricalcolata: non 43.846 euro (tra danno erariale e da disservizio), come richiesto dalla procura regionale, bensì 24.284. Una somma che corrisponde alla differenza tra il compenso netto liquidato all’infermiere dall’Avis tra il 2009 e il 2014 e i rimborsi spese che l’uomo ha percepito dall’associazione modenese nello stesso periodo. Nessun danno, invece, da disservizio. C’è stato un «comportamento fraudolento» da parte dell’ex dipendente del Maggiore, ma non sono emersi elementi che dimostrino interventi straordinari da parte dell’Azienda ospedaliera per far fronte a eventuali disservizi dovuti al secondo lavoro dell’uomo. Insomma, la macchina del Centro prelievi avrebbe continuato a funzionare senza particolari problemi. Nonostante l’assenza (non autorizzata) dell’infermiere.

http://www.gazzettadiparma.it/news/news/413752/finto-malato-e-assenteista-infermiere-condannato.html