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ASSL Carbonia, bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto

ASSL Carbonia, bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto

Il passaggio dall’ASL Carbonia all’ATS Sardegna con l’interregno dell’ASSL è il classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Mezzo pieno o mezzo vuoto è soprattutto il diritto del cittadino di ambire a poter fruire di servizi utili piuttosto che storicizzati, funzionali piuttosto che carenti, adeguati nella dotazione organica e nelle tecniche. La chiusura pur parziale di una Medicina tra le tre in ASSL è la cartina al tornasole di un navigare a vista che la comunità del Sulcis Iglesiente non può permettersi. Resta comunque in tutta la sua interezza la singolarità di aver replicato l’errore ancestrale di due medicine su piani e postazioni differenti in uno stesso ospedale, con tutto quello che ne consegue sulla qualità delle cure e dell’assistenza quando tutto è da dividere in due e/o moltiplicare per due, e non ci riferiamo solo al numero dei reparti. Si poteva e si doveva programmare meglio l’assenza più o meno annunciata di un numero preciso di medici? Si può e si deve contribuire al superamento delle criticità senza spargere benzina sul fuoco? È lecito attendersi dai vertici ATS e ASSL una risposta che non sia di prassi e nemmeno un effetto annuncio per rispetto ai professionisti della salute che in quella Medicina pur traslocata hanno dedicato e dedicheranno il loro sapere e massima attenzione alla cura  e all’assistenza alla persona?