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Case della Salute Emilia Romagna: il coordinamento ai coordinatori infermieristici e tecnici. Preferibilmente.

Case della Salute Emilia Romagna: il coordinamento ai coordinatori infermieristici e tecnici. Preferibilmente.

Un punto di riferimento certo rivolto ai cittadini per l’accesso alle cure primarie, un luogo in cui si concretizzi sia l’accoglienza e l’orientamento ai servizi, che la continuità dell’assistenza, la gestione delle patologie croniche ed il completamento dei principali percorsi diagnostici che non necessitano di ricorso all’ospedale.

Questo sono le Case della Salute, un modello organizzativo che la Regione Emilia-Romagna sta realizzando su tutto il territorio. Un unico luogo, vicino e abituale dove essere assistiti senza dover girare per il territorio e dove si concentrano tutti i professionisti e i servizi. Nelle Case della Salute l’assistenza avviene attraverso l’azione congiunta dei medici di famiglia, dei pediatri, dei medici specialisti, degli infermieri, delle ostetriche, degli operatori socio assistenziali, del personale allo sportello.

Sono pienamente attive in tutta la regione 87 Case della Salute. Con la continuità assistenziale che arriva ad essere su tutte le 24 ore, con la presenza accanto all’accoglienza e ai medici di medicina generale, di prestazioni specialistiche, servizi di vaccinazione e screening, palestre per riabilitazione e i servizi sociosanitari.

Le indicazioni regionali per rafforzare l’integrazione tra i professionisti e la continuità dell’assistenza

Sempre più medicina di iniziativa, con i servizi che vanno incontro ai cittadini, sempre più concreta integrazione tra i professionisti, continuità dell’assistenza con l’ospedale e partecipazione della comunità, elemento chiave per migliorare la promozione della salute rafforzando le competenze dei cittadini.
In questa direzione vanno le Case della Salute in Emilia-Romagna, le strutture delle cure primarie dove vengono erogati servizi e prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali che non necessitano di ricorso all’ospedale. La Giunta regionale con la delibera 2128/2016 ha approvato le nuove linee organizzative e assistenziali, a distanza di 6 anni dall’avvio dell’esperienza e dopo oltre un anno di confronti con professionisti e operatori, medici e pediatri di famiglia, enti locali, sindacati: confronti che hanno permesso di verificare quanto fatto finora e mettere a sistema le buone pratiche emerse nei territori.

D’ora in poi le Case della salute non sono più pensate a partire dai servizi, ma per aree integrate. Questo significa che la presa in carico della persona avverrà con percorsi che mettono insieme professionisti e servizi diversi. Un processo già in corso, di fatto, in molte realtà, ma non ancora uniforme in tutta la regione. Le 6 aree integrate individuate: prevenzione e promozione della salute; popolazione con bisogni occasionali-episodici; benessere riproduttivo, cure perinatali, infanzia e giovani generazioni; prevenzione e presa in carico della cronicità; non autosufficienza; rete cure palliative.

La sfida consiste nel realizzare quell’integrazione orizzontale che è il vero valore aggiunto delle Case della salute, la collaborazione e la condivisione di obiettivi e azioni tra tutti i protagonisti: medici e pediatri di famiglia, dipartimenti territoriali e ospedalieri delle Aziende sanitarie, servizi sociali, la comunità (cittadini singoli e associazioni).

http://salute.regione.emilia-romagna.it/cure-primarie/case-della-salute

Pubblicazioni, documenti, rapporti

Rapporto: “I programmi integrati di intervento nelle Case della Salute”
[agosto 2015]

Rapporto: “Le Case della Salute” in Emilia-Romagna: il monitoraggio regionale (edizione 2016)

Rapporto: “Le Case della Salute funzionanti. La rete dei professionisti” (edizione 2015)
[gennaio 2015]

Monitoraggio investimenti per la realizzazione delle “Case della Salute”
[novembre 2014]

Dgr 291/2010: “Casa della salute: indicazioni regionali per la realizzazione e l’organizzazione funzionale”