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INFERMIERE DI FAMIGLIA 1

INFERMIERE DI FAMIGLIA 1

Prot. 1070 del 23 Novembre 2022

Oggetto: Infermiere di Famiglia e Comunità

AL DIRETTORE GENERALE ALLA SANITA’ REGIONE SARDEGNA D.SSA FRANCESCA PIRAS

 

Gentilissima, già con le note dello scrivente Ordine Prot. 540 del 24 Novembre 2021, Prot. 209 del 18 FEBBRAIO 2022, PROT. 420 dell’11 GIUGNO 2020, siamo entrati nel merito della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, prevista dal dl 34/2020, che sta crescendo un po’ ovunque in Italia tranne che in regione Sardegna.

Infatti, nel PSS 2022/2024, tra i soggetti coinvolti per il raggiungimento degli obiettivi (pag. 116), troviamo Regione Sardegna, Aziende Sanitarie, Operatori sanitari e socio sanitari ma non l’Università, che dovrebbe sostenere la formazione post laurea di I e II livello ed ampliare l’offerta per i posti della classe di laurea infermieristica (pag. 117).

Se la Regione Sardegna intende prevedere un infermiere di comunità ogni 2000-2500 abitanti, per il Sulcis Iglesiente ne occorrerebbero almeno 50.

Chi li forma dove? Quanti ne formano come?

Sui Master “Infermiere di Famiglia e Comunità” abbiamo da dire che rappresentano lo sviluppo di competenze specialistiche di ogni professione, hanno certezza di spendibilità operativa, sono immediatamente attivabili e finanziabili, certificano competenze avanzate, sono di impatto e utilità notevole per il territorio che insiste in ASL 7 Sulcis Iglesiente.

Più cittadini fragili, più disabilità, maggiori patologie croniche, indice di vecchiaia più alto rispetto al resto d’Italia: anche da essi e dal quadro epidemiologico dovrebbero discendere le scelte di programmazione sanitaria, l’efficiente distribuzione delle risorse e la sostenibilità del sistema, senza trascurare il corretto dimensionamento del fabbisogno socio-sanitario comune per comune, che è costituito dal volume delle prestazioni sanitarie dislocate su tutto il territorio provinciale, e che sconta ad oggi criticità strutturali, organizzative, gestionali e lavorative che arrivano da lontano e che non si riescono a risolvere.

Il riordino della rete territoriale con interventi regionali e nuove linee di indirizzo per lo sviluppo di un altro modello organizzativo dell’Assistenza Primaria attraverso la sperimentazione delle Case della Salute, è un progetto che rappresenta una formazione avanzata e un’opportunità per l’Infermieristica di Famiglia e di Comunità dedicata specificamente agli interventi proattivi di gestione delle cronicità e nella promozione di attività di comunità che concorrono alla prevenzione e alla tutela della salute. L’Infermieristica di Famiglia e di Comunità può concorrere alla riorganizzazione dei servizi territoriali e al raggiungimento degli obiettivi delle Case della Salute.

Rappresenterebbe una matrice di intervento di interesse regionale per quanto riguarda la riorganizzazione dei servizi territoriali, contribuendo nello specifico a, tra altri,  promozione di sani stili di vita; riconoscimento precoce di stati di fragilità prima che insorgano stati irreversibili di disabilità; gestione integrata delle condizioni di cronicità in piena collaborazione con i medici di medicina generali e gli altri professionisti della sanità;  potenziamento dell’offerta dei servizi territoriali e domiciliari; rafforzamento delle potenzialità delle comunità locali; miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari con integrazione dei servizi assistenziali, sociali ed ospedalieri; sviluppo dell’educazione terapeutica per l’autogestione della malattia e per l’appropriatezza del ricorso agli strumenti diagnostici e terapeutici;

Le funzioni svolte dall’infermiere di famiglia e di comunità sono una naturale evoluzione di funzioni professionali già svolte in ambito territoriale; considerato che l’innovazione si evidenzia nel metodo proattivo e nell’estensione dell’assistenza dal singolo alla famiglia e alla comunità.

La Giunta Regionale può quindi certamente deliberare  di riconoscere, finanziandola, la valenza strategica dell’Infermiere di famiglia e comunità per potenziare l’offerta dei servizi territoriali e domiciliari, promuovere la formazione infermieristica specifica in collaborazione con le università del territorio attraverso master di I livello “Infermieristica di Famiglia e di Comunità”.

 

Per il Consiglio Direttivo, il Presidente Graziano Lebiu, infermiere