RESTITUIRE DIGNITA’ ALLE INFERMIERE, AGLI INFERMIERI, ALLE INFERMIERE PEDIATRICHE
intervento del Presidente OPI Carbonia Iglesias al Consiglio Nazionale FNOPI del 12 febbraio 2022:
Dai contenuti della lettera alle istituzioni del 17 gennaio 2022, Opi Carbonia Iglesias richiama due passaggi comunicativi e sostanziali rilevanti:
- “così muore una professione”
- “è ancora possibile scrivere una storia che restituisca dignità agli infermieri”
Nonostante lo stato di sofferenza e insofferenza del momento soprattutto se parametrato all’organizzazione del lavoro che risente prima di tutto di una importante contrazione di infermieri in dotazione organica e che impatta nella qualità del servizio e delle motivazioni, noi vogliamo comunque pensare positivo e guardare alla prospettiva che attende le infermiere, gli infermieri e le infermiere pediatriche con fiducia, e partire proprio dal Manifesto con una fase II come periodo non di resa ma di Rinascimento della nostra scienza, della nostra cultura, delle nostre comunità, delle nostre azioni, potendo appoggiarci ad una concezione istituzionale, politica ed etica delle cose da fare importante e decisa e dettate dal maggior azionista delle professioni infermieristiche che è, e resta, la Federazione.
L’auspicio è che l’attuazione pratica e tecnica degli intenti politici del Manifesto e delle determinazioni che andremo ad assumere in Consiglio Nazionale sia:
- di essere destinato a realizzarsi nel breve periodo e ad estendersi nel medio e lungo termine con una attenta verifica degli esiti
- di interessare tutti i diversi settori della rappresentanza istituzionale
- di avere impatti positivi in ogni settore della comunità professionale che abbia ad intrecciarsi con le persone
- del coinvolgimento del nostro mondo scientifico e associativo e delle altre professioni sanitarie
- nel breve termine di essere corredato da uno sviluppo e da un documento pragmatico, sintetico, concreto, in antitesi ai libri dei sogni e quindi caratterizzato da pochi punti ma pregnanti ed oggettivamente realizzabili sia su scala nazionale che, soprattutto, territoriali provinciali e locali aziendali sia nel pubblico che nel privato
- dell’autonomia e della difesa intellettuale del pensiero e delle consequenzialità di attuazione del Manifesto nelle modalità che si andranno ad individuare
- di capitalizzare sia il momento che attualizzare i contenuti del Manifesto di volta in volta
- meglio tradurre le prerogative della rappresentanza quale organo di governo professionale che evidentemente “alcuni” non recepiscono, e difendere dall’assalto al carro la linea politica che si andrà ad individuare
seguiranno ulteriori contributi durante il Consiglio Nazionale del prossimo 26 Febbraio in Roma.
SI STA CALPESTANDO LA NOSTRA DIGNITÀ
LA POLITICA DIA RISPOSTE AGLI INFERMIERI ORA
La Storia la scrivono i vincitori
E in questa lunga guerra contro il virus, noi infermieri – 456mila professionisti in prima linea per il Paese – stiamo scrivendo ogni giorno, da due anni, la storia del Servizio Sanitario Nazionale
Abbiamo scolpito nella memoria collettiva parole, valori e immagini che parlano di abnegazione, deontologia, sacrificio, tutela, vicinanza, competenza
Abbiamo vinto l’indifferenza di chi ignorava il nostro ruolo, il nostro percorso universitario, le nostre specializzazioni
Ma questa Storia non la scriviamo da vincitori e non per colpa nostra
Anche se il mondo intero ha riconosciuto gli infermieri come il motore, la spina dorsale, il futuro di ogni moderno sistema sanitario e sociale che voglia definirsi tale. Anche se siamo stati definiti eroi, angeli, mentre ci venivano dedicate piazze e statue
Non siamo vincitori perché in questi due anni abbiamo dovuto mettere da parte la normale straordinarietà della nostra professione al fianco del cittadino; abbiamo dovuto lavorare in costante emergenza; ci siamo ammalati di più e peggio di ogni altra categoria; abbiamo rinunciato a ferie, permessi, progetti di carriera e di vita.
Adesso stiamo perdendo l’ultima cosa che ci era rimasta: la speranza
La speranza di una Sanità e di una Politica in grado di riconoscere percorsi di valorizzazione della professione infermieristica, con un adeguato ritorno economico e un sistema realmente meritocratico. Dalla bozza del nuovo contratto alla Legge di Bilancio; dalle riforme professionali ai percorsi accademici e universitari, niente sembra volersi concretizzare nella direzione delle richieste avanzate con forza e decisione dalla nostra Federazione Nazionale che, quale Ente sussidiario dello Stato, ha pur sempre mantenuto un dialogo serio e pacato per dovere istituzionale
Parole e promesse della politica a questo punto assumono una luce beffarda, ingiusta, persino crudele. Una insopportabile mannaia che si scaglia contro tutti gli infermieri che, ancora in prima linea, soffrendo, continuano a tenere in piedi il sistema salute, anche se in balia di attacchi e violenze di una parte avversa, confusa o solo impaurita che riversa su di loro la propria rabbia per il difficile momento storico che stiamo vivendo
Gli Infermieri italiani da sempre attraversano a testa alta la paura e la morte, ma oggi una miope visione della politica li fa impattare nella sfiducia e nella delusione. Ed è molto, molto peggio
Se questo Paese, se i suoi decisori politici vogliono invertire questa rotta, lo facciano adesso
La FNOPI non può ancora continuare a lungo a cercare una mediazione che non esiste.
Perché nulla, oggi, è avvenuto rispetto a quanto richiesto e quanto dichiarato davanti alle telecamere
Così muore una professione
Così si impedisce il ritorno degli infermieri formati in Italia e valorizzati all’estero
Così si ignorano il dolore e l’impegno di centinaia di migliaia di vite
Così si tradisce la fiducia dei cittadini italiani
Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla, come afferma Papa Francesco e ama ripetere il Governo
Ma a queste parole devono seguire dei fatti
Viceversa, la FNOPI coagulerà una risposta unitaria, indipendente da appartenenze sindacali e partitiche, da ruoli e posizioni
Siamo pronti a far sì che 456mila infermieri chiedano conto di tutto ciò che non è stato fatto. Con l’etica che da sempre ci contraddistingue, ma con l’esasperazione che ormai ci investe
È ancora possibile scrivere una Storia che restituisca dignità agli infermieri. Non c’è più tempo da perdere
17 gennaio 2022
gli infermieri italiani