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RISPETTO PER LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA DEL SULCIS IGLESIENTE

RISPETTO PER LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA DEL SULCIS IGLESIENTE

COMUNICATO STAMPA

Gli infermieri e le infermiere e le infermiere pediatriche sono al limite storico quanto a dotazione organica: mancano almeno 85 unità per compensare le cessazioni dal lavoro di questi anni, le graduatorie selettive e concorsuali non scorrono se non per lasciare in servizio chi è già incardinato in Asl Sulcis,  privata delle pari opportunità e di trattamento con le altre ASL della Sardegna.

Ma nonostante questa sperequazione, non lasciamo senza assistenza i nostri pazienti.

La turnistica non rispetta quasi mai le 36 ore settimanali pur restando entro il limite massimo, le ferie non possono spesso essere godute, molti riposi saltano, lo straordinario è imposto, i recuperi orari non posso essere fruiti quando servono ma quando concessi, le reperibilità sono eccessive, ordini di servizio vengono impartiti per i doppi turni mattina-sera/sera- notte/notte-mattina in violazione delle normative sull’orario di lavoro e dei regolamenti aziendali, il sovraccarico di lavoro per carenza di personale è agli atti, per non parlare della sicurezza negli ambienti di lavoro, quasi una sconosciuta.

La professione infermieristica non è valorizzata, compresa e ascoltata, e all’indifferenza quasi generale dello stato nel quale siamo costretti a lavorare mentre tutti sanno e molti che dovrebbero fare qualcosa non sanno, non sentono o non vedono e non solo in ASL Sulcis, diciamo che è finito il tempo delle pacche sulle spalle,  è finito il tempo di chiamarci “angeli” ed “eroi”, è’ finito il tempo delle parole ed inizia il tempo in cui si deve passare ai fatti restituendo vera dignità a una professione che finora ha dato tutto mettendo da parte la sua “normale straordinarietà” al fianco del cittadino per lavorare in costante emergenza, ammalarsi più e peggio di ogni altra categoria, rinunciare a ferie, permessi, progetti di carriera e di vita, degne retribuzioni, contratti di lavoro adeguati, condizioni e organizzazione del lavoro accettabili. 

Niente sembra volersi concretizzare nella direzione delle richieste avanzate con forza e decisione dalla nostra FNOPI che ha pur sempre mantenuto un dialogo serio e pacato per dovere istituzionale.

L’OPI Carbonia Iglesias, verso le istituzioni, non può però ancora continuare a lungo a cercare una mediazione che non esiste.