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SULLA CHIUSURA DELLA PROGRAMMAZIONE DELL’ATTIVITÀ PRESSO IL BLOCCO OPERATORIO DEL CTO DI IGLESIAS

SULLA CHIUSURA DELLA PROGRAMMAZIONE DELL’ATTIVITÀ PRESSO IL BLOCCO OPERATORIO DEL CTO DI IGLESIAS

Sul ridimensionamento progressivo della dotazione organica di medici anestesisti e per le imminenti ulteriori criticità che ne conseguiranno rispetto al mantenimento della garanzia della continuità assistenziale in urgenza in ostetricia ginecologia e nel programmato in chirurgia ed ortopedia e materno infantile presso il CTO di Iglesias, esprimiamo che la contrazione a vario titolo (trasferimenti, quiescenze, dimissioni, aspettative, cessazione contrattuali, prepensionamenti, malattie) di almeno 5 anestesisti inciderà sul già critico mantenimento di standard assistenziali efficienti, efficaci, rispettosi dei Lea, con tutte le conseguenze che si possono intuire sui diritti degli abitanti del Sulcis Iglesiente all’accesso alle cure e al mantenimento dello stato ottimale di salute.

Il blocco immediato delle attività chirurgiche programmate si riverbera, inoltre, sulle motivazioni del personale sanitario tutto che sta subendo l’assenza di anestesisti e che si trova dall’oggi al domani privo di attività che è possibile garantire solo in determinati ambienti di lavoro.

Poichè anche in Assl Carbonia un intervento chirurgico risponde spesso a criteri di opportunità piuttosto che essere differito sine die, vista la situazione di emergenza, sarebbe ragionevole porre in essere di intervenire immediatamente per rimodulare il contratto almeno delle neo specializzate, se non addirittura trovare un accordo per rinegoziare i tempi almeno dei prepensionamenti.

La professionalità e l’esperienza del personale che opera nei e per i blocchi operatori non può essere depauperata e nemmeno derubricata ad una mera condizione transitoria e non prevista.

E’ del tutto evidente che il complesso Blocco Operatorio non possa restare inoperativo per l’assenza di “programmazione” aziendale, che impatta limitando i diritti dei cittadini e delle cittadine ad ambire a ricevere risposte prestazionali qualitativamente attese e da professionisti sanitari in possesso di esperienza, continuità professionale , motivazione, in equilibrio psico fisico.

Un patrimonio professionale che, fuori da ogni minimo dubbio, rappresenta per tutti sia un valore che un punto di riferimento e che deve essere tutelato invece che trascurato.

È da ritenersi, comunque, sin d’ora preoccupante che la carenza di anestesisti possa registrare ulteriori ripercussioni anche nell’operativitå del servizio di Rianimazione e dell’u.o. di Ostetricia e Ginecologia, sino a depotenziarne le risposte nell’immediato e nel breve periodo.

Se così fosse, e auspichiamo che non sia, la questione assumerebbe tutta un’altra valenza e non certo circoscritta all’ambito territoriale.

Il presidente dell’Opi CarboniaIglesias, Graziano Lebiu